L’infinito
ha due tempi:
- il presente
(parlare, arrivare)
- il passato
(aver parlato, essere arrivato)
a) L’infinito è preceduto dalla
preposizione a quando dipende dai verbi:
abituarsi, aiutare,
accorrere, andare, aspettare, cominciare, continuare, convincere, correre,
costringere, decidersi, iniziare, incominciare, invitare, insegnare, mettersi,
recarsi, riuscire, provare, uscire, venire, ecc….
Mi aiuti
a lavare l’auto?
Vado
a comperare il pane.
Comincia
a piovere.
Corriamo
a vedere che cos’è successo.
Non riesco
a risolvere il problema.
b) L’infinito è preceduto dalla
preposizione di quando dipende dai verbi:
cercare, credere,
chiedere, domandare, decidere, dimenticare, finire, fingere, ordinare, pensare,
permettere, promettere, pregare, ricordare, sembrare, sperare, smettere, temere,
terminare, tentare, ecc…
Ho cercato
di convincerlo.
Abbiamo deciso
di accompagnarvi.
Mi sono dimenticato
di dirglielo.
Temi
di non riuscirci?
c) L’infinito può essere preceduto dalla
preposizione da in frasi di questo tipo:
Non possiamo venire perché
abbiamo da fare.
Hai dato
da mangiare al gatto?
Bisogna sbrigarsi; non c’è
tempo da perdere.
Vorrei qualcosa
da bere.
È un film
da non perdere.
d) L’infinito non è preceduto da
preposizioni quando dipende da:
bastare, bisognare,
desiderare, dovere, fare, lasciare, occorrere, piacere, potere, preferire,
sapere, sentire, vedere, volere, è meglio, è opportuno, è necessario, è facile,
ecc…
Bisogna
dirglielo.
Preferisco
stare in casa.
Ti ho sentito
arrivare.
Desidero
congratularmi con te.
È necessario
fare qualcosa.
È facile
sbagliare.
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