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letzte Änderung 22.12.2008
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Una Storia Sorprendente

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Il Natale Prima di Cristo?

 

Una Storia Sorprendente

 

Gli storici riconoscono che la “festa di Natale” esisteva prima ancora della nascita Cristo.

 

Alcuni mesi fa, il popolare attore comico Drew Carey intervenne ad un altrettanto popolare talk show televisivo, The View. Carey stupì gli spettatori quando sostenne l’importanza di dire ai bambini la verità su Babbo Natale. «Io non penso che si debba dire ai bambini che esiste Babbo Natale», disse. «E’ la prima bugia che dici al tuo bambino». Invece, «Diciamo ai bimbi che Babbo Natale è un personaggio che abbiamo creato per festeggiare un periodo della stagione». Anche perché «quando i bambini arrivano ai cinque anni…si rendono conto che i loro genitori avevano mentito». Qualche tempo prima, il canale televisivo via cavo Arts &Entertainment aveva mandato in onda un programma sul Natale intitolato La Storia del Natale. La pubblicità per questo programma diceva: «Le persone di tutto il mondo celebrano la nascita di Cristo il 25 dicembre. Ma perché la natività del Salvatore è caratterizzata dai regali? E inoltre, Egli nacque effettivamente quel giorno? E da dove viene l’albero di Natale? E’ tempo di dare uno sguardo alla storia della festa più famosa del mondo per comprendere le origini di alcune delle tradizioni più celebrate. Scopriamo il legame esistente tra la festa del Natale e le celebrazioni pagane, come ad esempio la festa della Saturnalia, che celebrava il solstizio d’inverno». I programmi televisivi summenzionati hanno riportato l’attenzione sulla falsa figura di Babbo Natale e sulle origini pagane dei festeggiamenti legati al Natale, uniche vere fonti da cui prendono vita tali usanze e festeggiamenti, come riconosciuto da tutti gli storici. Dio però cosa insegna riguardo a festività e tradizioni che traggono origine dal paganesimo? Ci si aspetterebbe che qualsiasi celebrazione religiosa, associata al nome di Cristo, provenga dal Cristianesimo. Eppure l’origine della festa che oggi conosciamo come il Natale precede di molti secoli la nascita di Gesù Cristo. Elementi che ricordano una simile celebrazione possono essere già rintracciati nell’antica Babilonia, nell’Antico Egitto e nella Roma Imperiale.

Ciò non vuole sminuire o diffamare la figura di Cristo, ma ci riporta semplicemente a

confrontarci con quelle culture che perpetuarono i riti di un’antica festa pagana cambiandone, a un certo punto, il nome: da Saturnalia a Natale di Gesù Cristo!

I primissimi Cristiani in Giudea si tenevano ben lontani dal celebrare una festa pagana come la Saturnalia, e si sarebbero certamente stupiti nel vedere usanze e pratiche pagane associate alla celebrazione della nascita di Gesù Cristo. Ma nel giro di pochi secoli, il nome di Cristo venne legato defintivamente a questa festa popolare.

 

Celebrazione al Dio Sole

 

Come Alexander Hislop spiega nel suo libro The Two Babylons (Le Due Babilonie): «E’ammesso persino dagli scrittori più colti che il giorno della nascita del nostro Signore non poteva essere determinato e che all’interno della Chiesa cristiana, nessuna data simile a quella del Natale era mai stata festeggiata fino al III secolo; solo nel IV secolo tale festività cominciò ad essere osservata» (1959, pp. 92-93).  Ma come mai proprio il 25 di dicembre è diventato la data in cui festeggiare il

Natale? Virtualmente ogni libro della storia di Natale spiega che questo giorno era celebrato nell’Impero Romano come il compleanno del dio sole. Cercando di spiegare perché questa data fosse stata scelta per il compleanno di Gesù, il libro 4000 Years of Christmas (4000 anni di Natale) dice: «Il giorno in onore al dio sole era sacro nella maggior parte dell’Impero Romano che in quel periodo aveva abbracciato una religione persiana, il Mitraismo. Questa si rivelò la principale rivale del Cristianesimo. I seguaci del Mitraismo veneravano il sole e celebravano la sua fase nascente proprio a mezzanotte tra il 24 e 25 dicembre» (Earl and Alice Count, 1997, p. 37). Progenitrice del Natale è quindi una festa pagana di metà inverno, che precede dunque l’avvento del Cristianesimo.

 

Celebrazioni pre-cristiane legate al Natale

 

Questa festa antica veniva chiamata con nomi diversi a seconda della cultura che la onorava. A Roma si chiamava la Saturnalia, in onore di Saturno, il dio romano dell’agricoltura. L’adozione di tale festa in campo cristiano è avvenuta durante le fasi iniziali della Chiesa romana, al fine di conciliare certe credenze pagane, ben radicate nella popolazione, con la nuova fede cristiana che stava nascendo. La tendenza principale del III secolo da parte dei vescovi era quella di trovare un punto d’incontro e di comunanza con il paganesimo, tentativo denunciato anche da un lamento amaro del filosofo cartageno Tertulliano (155-230 d.C.) convertito al Cristianesimo. Egli scrisse, infatti, dell’incoerenza dei pagani presunti convertiti in quanto essi persistevano nel seguire le loro tradizioni pagane e rigettavano la maggior parte delle feste comandate da Dio nella Bibbia. «Noi ci sentiamo Cristiani ma profaniamo i Sabati di Dio e continuiamo a celebrare feste pagane come la Saturnalia. Noi facciamo banchetti fino a gennaio per celebrare altre festività come la Brumalia e

la Matronalia. Noi imitiamo i pagani scambiandoci regali e baccaneggiando. Ma molto più coerenti di noi sono quelli che non hanno il Cristo e restano fedeli alle loro tradizioni pagane....» (Hislop, p. 93). Non avendo troppo successo nel convertire i pagani, i capi religiosi della Chiesa adottarono il metodo di «vestire le usanze pagane con un mantello cristiano». Così, anziché convertire i pagani alla fede della Chiesa, è stata quest’ultima a convertire le proprie pratiche religiose alle usanze  pagane. Sebbene nei primi secoli la Chiesa romana biasimasse questa celebrazione, «la festa era ormai troppo radicata nelle popolazioni dell’Impero perché fosse abolita; così la Chiesa, finalmente, accordò la necessità di riconoscere tale festività, nella convinzione che se il Natale non potesse essere soppresso, almeno avrebbe dovuto essere preservato all’onore del Dio cristiano. Da qui la festa si è completamente affermata in tutto il continente Europeo, mantenendo intatti molti dei suoi elementi pagani» (Man, Myth & Magic, The Illustrated Encyclopedia of Mythology, Religion, and the Unknown, Richard Cavendish, ed., 1983, vol. II, p. 480).

 

Il vero Cristianesimo calpestato

 

Alcuni resistettero a questi velenosi compromessi spirituali. «Uomini retti si sono sforzati per fermare il fenomeno, ma, malgrado tutti i loro sforzi, l’apostasia continuava, fino a quando la Chiesa, con l’eccezione di una piccola minoranza, fu completamente sommersa dalla superstizione pagana. Sul fatto che il Natale sia stata originariamente una festa pagana non c’è alcun dubbio. Il periodo dell’anno e le cerimonie con le quali è ancora celebrato sono una dimostrazione della sua origine» (Hislop, p. 93). Il filosofo Tertulliano, ad esempio, si dissociava da queste scelte della Chiesa romana per avvicinarsi ai veri insegnamenti del Vangelo. E non era l’unico in disaccordo con queste tendenze. «Fino all’anno 245, Origene, nella sua Ottava Omelia sul Levitico, ripudia l’idea peccaminosa di mantenere il compleanno di Cristo come era stato in uso fare per il Faraone d’Egitto» (Enciclopedia Britannica, 11° Edizione Inglese, Vol. 6, pag. 293). Il Natale è diventata festività romana nell’anno 534. Ci sono voluti secoli per ridefinire nomi e simboli nuovi che sostituissero i significati dell’antichissima (e altrettanto seguita) celebrazione pagana della Saturnalia.

 

Babbo Natale assente nel Vangelo

 

Come è entrato in scena Babbo Natale? Perché questo personaggio mitico è stato incorporato nella festa del Natale? Anche su questo argomento ci sono molti libri che chiariscono le origini di questa figura popolare. La figura di Babbo Natale, famoso come Santa Claus in America, è una corruzione della forma olandese San Nicolas, personaggio esportato in America dai primi coloni olandesi (Encyclopedia Britannica, 11th edizione, vol. 19, p. 649). Questo nome, deriva da San Nicolas, vescovo della Chiesa romana nella città di Myra (nell’Asia Minore meridionale). Egli soffrì le persecuzioni ai tempi dell'imperatore romano Diocleziano; perciò fu indetta la festa a suo nome, durante la quale la gente era solita scambiarsi regali – tradizione perpetuata con la festività natalizia. Ma come mai, ci potremmo chiedere, un vescovo dell’assolata costa turca è divenuto associato al famosissimo uomo vestito di rosso che abita al Polo Nord e va in giro su una slitta trainata da renne volanti? Ciò  spiegabile dal fatto che le varie tradizioni pagane di paesi diversi fra loro riescono a fondersi facilmente e molto rapidamente quando si tratta di promuovere favole e

commercio. Il Babbo Natale vestito di rosso è solo una figura simile a quella di San Nicolas, ma presa dalle tradizioni popolari dei paesi settentrionali, dove erano adorati Woden e Thor, antiche divinità nordiche. Altre fonti rintracciano figure simili a quella di Babbo Natale ancora più indietro nel tempo, risalendo al dio romano Saturno e al dio greco Silenus (William Walsh, The Story of Santa Klaus, pp. 70-71).

 

Gesù nacque in dicembre?

 

La maggior parte degli studiosi biblici che hanno scritto in merito alla nascita di Gesù, proprio basandosi sull’evidenza degli stessi scritti biblici, nega qualsiasi possibilità che Cristo sia potuto nascere nel mese di dicembre. Torniamo ancora ad Alexander Hislop: «Non c'è una parola nella Bibbia sul giorno preciso della nascita di Gesù, neanche il mese in cui Egli sarebbe nato. Quello che ci viene ricordato è che, in qualsiasi tempo la Sua nascita sia successa, non potrebbe essere il 25 dicembre. Al tempo in cui l’angelo annunciò la Sua nascita ai pastori di Bethlehem, essi stavano dando da mangiare ai loro greggi, di notte, nei campi aperti…Il clima della Palestina…, da dicembre a febbraio, è molto penetrante e non sarebbe stato possibile che i pastori di Giudea guidassero i loro greggi nei campi aperti oltre la fine di ottobre» (Hislop, p. 91). L’autore continua a spiegare che in Giudea le piogge d'autunno cominciano tra settembre e ottobre; ciò significa che gli eventi della nascita di Cristo ricordati nelle Scritture non possono essere successi dopo la metà di ottobre. La nascita di Gesù pertanto è avvenuta probabilmente durante l’autunno. Maggior supporto alla tesi autunnale viene dalla considerazione che i Romani fossero abbastanza intelligenti da evitare di indire il censimento (per la riscossione delle tasse) durante l'inverno, preferendo invece una stagione più favorevole. Sarebbe infatti stato quasi impossibile per Giuseppe intraprendere il viaggio da Nazaret a Betleem, accompagnato da Maria, che era incinta, se fosse stato davvero pieno inverno. E come ha ricordato Luca, Maria partorì Gesù a Betleem durante il tempo del censimento e delle tasse, cosa che nessun ufficiale razionale programmerebbe per dicembre. Il Vangelo di Gesù Cristo non ci dà alcuna motivazione che supporti i miti e le leggende riguardanti la festa del Natale e Babbo Natale. Tali associazioni derivano da tradizioni pagane e contrastano con gli insegnamenti di Dio e la Sua verità santa: «Non imparate a camminare nella via delle nazioni, e non abbiate paura de’ segni del cielo, perché son le nazioni quelle che ne hanno paura» (Geremia 10:2).

 

Che differenza fa?

 

Dopo aver analizzato l’origine della simbologia natalizia, dovremmo continuare a dire ai nostri bambini che Babbo Natale e i suoi regali sono in qualche modo legati alla figura di Gesù Cristo? Così non sia. Dire questo genere di favole ai bambini li porta a considerare favole anche le cose di Dio, quando diventano grandi! E Dio odia la menzogna (Proverbi 6:16-19). Cristo rivela che Satana, il diavolo, è il padre della menzogna (Giovanni 8:44). Noi genitori dovremmo raccontare ai nostri bambini la verità di Dio e non le contraddizioni e le confusioni del mondo. Altrimenti, sarebbe come legittimare le bugie. È da ipocrita per un Cristiano promuovere una festa pagana ed i suoi simboli come qualcosa che Cristo abbia approvato. Cosa pensa Dio di coloro che hanno costumi pagani e praticano usanze mutuate da false religioni per venerare Lui e il Suo Figliuolo Gesù? La risposta è chiaramente esposta sia nel Vecchio che nel Nuovo Testamento. Prima di entrare nella Terra Promessa, Dio diede agli Israeliti un avvertimento severo: «Quando l’Eterno, l’Iddio tuo, avrà

sterminate davanti a te le nazioni là dove tu stai per entrare a spodestarle, e quando le avrai spodestate e ti sarai stanziato nel loro paese, guardati bene dal cadere nel laccio, seguendo il loro esempio, dopo che saranno state distrutte davanti a te, e dall’informarti de’ loro dei, dicendo: ‘Queste nazioni come servivano esse ai loro dei? Anch’io vo’ fare lo stesso’. Non così farai riguardo all’Eterno, all’Iddio tuo; poiché esse praticavano verso i loro dèi tutto ciò ch’è abominevole per l’Eterno e ch’egli detesta» (Deuteronomio 12:29-32). Questo principio vale anche per i Cristiani: non dobbiamo fare quello che alcuni apostati della Chiesa hanno fatto, incorporando le pratiche pagane alle proprie ed etichettandole poi come cristiane. Ai membri della Chiesa di Dio in Corinto, luogo colmo di idolatria pagana, l’apostolo Paolo scrisse: «Non vi mettete con gl’infedeli sotto un giogo che non è per voi; …O che v’è di comune tra il fedele e l’infedele? E quale accordo fra il tempio di Dio e gl’idoli? Poiché noi siamo il tempio dell’Iddio vivente…» (2°Corinzi 6:14-17 e 7:1). Anziché permettere alla Chiesa di rifarsi ad antichi riti e celebrare usanze pagane, gli insegnamenti di Paolo sono stati chiari: non bisogna avere niente a che fare con tali pratiche, specie quando si è liberi di gestirsi e non si dipende dagli altri. Allo stesso modo, alla gente di Atene, che era colma di idolatria, egli disse: «Iddio dunque, passando sopra ai tempi dell’ignoranza, fa ora annunziare agli uomini che tutti, per ogni dove, abbiano a ravvedersi» (Atti 17:30). Se è vero che Dio non apprezza l'osservanza del Natale, e se è vero che la Sua volontà è quella di ricompensare quelli che diligentemente lo ubbidiscono ed hanno fede in Lui (Atti 5:32; Ebrei, 11:6), è altrettanto vero che il nostro mantenere questa festività non lo farebbe contento. Come è chiaro dalla Sua santa Parola, si fa sicuramente torto a Dio quando Lo si onora con i medesimi rituali con i quali si celebravano le false divinità pagane.

Gesù disse: «Ben profetò Isaia di voi ipocriti, com’è scritto: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il cuor loro è lontano da me. Ma invano mi rendono il loro culto insegnando dottrine che son precetti d’uomini » (Marco, 7:6-7). Questo vale anche per i “cristiani” che non tengono conto degli oracoli di Dio. Egli dice di non gradirli. E non importa se lo si festeggia a fin di bene. Dio non lo gradisce. La saggezza per onorare Dio Onnipotente nel modo giusto è racchiusa nelle Sue feste comandate, ma sconosciute al mondo. Le vere feste di Dio sono parte del culto che dobbiamo a Colui che ci ha creati, che ci protegge e ci preserva e ci dà la vita eterna. Questa conoscenza è ora a tua disposizione. Onorerai il tuo Creatore o seguirai le tradizioni umane?

 

 

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