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letzte Änderung 09.06.2010
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DIE DEUTSCHEN LANDSCHAFTEN

LE REGIONI TEDESCHE Nel territorio della Germania odierna si sono fissate nel Medioevo da una molteplicità di ceppi come le più significative sei tribù germaniche: i Bavaresi nella zona alpina e prealpina, gli Alemanni nel territorio fra il Reno superiore, il Danubio superiore e il Neccar, i Turingi lungo la Saale, i Franchi lungo il Meno e Medio Reno, i Basso-Sassoni nel territorio fra l´Elba, Ems e il Mare del Nord e i Frisoni lungo la costa e nelle isole del Mare del Nord. Tutte queste tribù sono esistenti ancora oggi e ognuna ha sviluppato e conservato la propria caratteristica attraverso i secoli. La prima differenza consisteva già nella lingua delle singole tribù. È vero che presso tutte le tribù era di origine germanica, ma presentava in parte notevoli differenze, così che una comprensione non era sempre facile. Un poeta medioevale, Ugo von Trimberg, lamentava la difficile situazione linguistica. Bisogne conoscere molti dialetti, se si vuole parlare «tedesco», e ognuno ha la propria caratteristica, dice. Ed egli caratterizza i dialetti tedeschi e distingue le loro particolarità. Soltanto nel corso dei secoli si è sviluppata una lingua, che viene intesa dovunque e che vale come lingua ufficiale; questo venne raggiunto attraverso la letteratura, intendendo questo termine nel senso più ampio: non solo attraverso la poesia e l´arte poetica, ma anche attraverso il linguaggio forense e amministrativa. La disunione politica dei tedeschi, che già nel Medioevo ha caratterizzato la loro storia e ha perdurato fino alla unificazione tedesca nel XIX secolo, ha ostacolato il processo di formazione di un´unica lingua scritta. Inoltre la Germania non ha avuto la fortuna di aver avuto un poeta così grande come Dante all´inizio della sua letteratura, che già così presto si fosse deciso una volta per tutte a favore di un unico dialetto. Tuttavia proprio dall´affinità della lingua è sorto un sentimento di appartenere tutti ad una stessa origine, sentimento che agì di gran lunga al di sopra della lingua. Questo lo si può cogliere in parte dalla storia della parola «deutsch». Il termine si è trasformato dalla parola altotedesca «diot» con il significato di «popolo» attraverso la forma «diutsch» in «deutsch».Esso entrò in uso del X secolo e stette da indicare dapprima il dialetto del popolo in contrapposizione con la lingua dei dotti che era il latino. Da «diutsche lant» derivò più tardi Deutschland. Oggi naturalmente è difficile delineare e distinguere le singole tribù l´una dall´altra, poiché soprattutto con il dislocamento della popolazione dopo l´ultima guerra le delimitazioni sono state in gran parte cancellate. Tuttavia ancora oggi accanto alla lingua alto-tedesco, che è la lingua scritta ufficiale, esistono dialetti ben definiti che sono così diversi, che le difficoltà di comprensione fra due che parlano soltanto dialetto, di cui una proviene dalla Baviera, l´altra per esempio dalla Renania, sarebbero quasi inseparabili. E altrettanto diverso è il carattere dei singoli gruppi. I vari gruppi della popolazione d`oggi non corrispondono più esattamente a quelli di una volta, soprattutto per quanto riguarda la posizione geografica e il loro numero. I Frisoni abitano ancora oggi nella zona costiera nordtedesca, ossia intorno al Mare del Nord. È una terra piatta che è costantemente minacciata dalle mareggiate del Mare del Nord e che è stata strappata al mare con un lavoro faticoso. Però è una terra fertilissima. La posizione geografica ha fatto dei Frisoni un popolo orgoglioso e audace. Essi cercano autonomia e indipendenza; il fragore del mare soffoca il loro parlare e li ha fatti diventare uomini taciturni e di poche parole. In modo stupendo ha descritto l´incanto di quel paesaggio il poeta Teodoro Storm, nato a Husum, «la grigia città sul mare», dove ha trascorso la maggior parte della sua vita. L´odierna terra della Bassa Sassonia corrisponde ancora, più di tutte, al primitivo territorio della tribù dei Sassoni. La loro terra è quel bassopiano che si estende dallo Schleswig fino alla Renania. Gli odierni Sassoni non sono i discendenti di quei Sassoni, che Carlo Magno vinse e convertì al Cristianesimo. Attraverso diverse spartizioni di territori il nome «Sassonia» è passato ad un territorio che è situato ad est della Turingia. Anche la Bassa Sassonia è un territorio Fertile che per grandi tratti attraverso un duro lavoro è diventata da palude terreno fertile. Rilke in un componimento su «Worpswede», il villaggio dei pittori, ha descritto l´aspetto di questo paesaggio e della sua gente. Il duro lavoro ha reso gli uomini di là taciturni, ma nello stesso tempo arguti, pronti nella risposta e con il senso dell´umorismo. Certamente anche lei conosce i colpi scherzosi di Till il Burlone e le storie inventate del Barone di Münchhausen che mai si trova in imbarazzo. Sono sorti in questa regione. (segue)

DIE DEUTSCHEN LANDSCHAFTEN Im Raum des heutigen Deutschland haben sich im Mittelalter aus einer Vielfalt von Stämmen sechs germanische Stämme als die bedeutend- sten herauskristallisiert: die Bayern im Alpen- und Voralpengebiet, die Alemannen im Raum zwischen Oberrhein, oberer Donau und Neckar, die Thüringer an der Saale, die Franken am Main und Mittelrhein, die Niedersachsen im Gebiet zwischen Elbe, Ems und Nordsee, und die Friesen an der Küste und auf den Inseln der Nordsee. Alle diese Stämme sind heute noch vorhanden und jeder hat seine Eigenart durch die Jahrhunderte entwickelt und bewahrt. Der erste Unterschied bestand schon in der Sprache der einzelnen Stämme. Sie war zwar bei allen germanischen Ursprungs, wies aber teilweise doch erhebliche Unterschiede auf, so dass eine Verständigung nicht immer einfach war. ein mittelalterlicher Dichter, Hugo von Trimberg, beklagt die schwierige sprachliche Situation. Man muss vielerlei Mundarten kennen, wenn man «deutsch» reden will, und jede hat ihre Eigenart, sagt er. Und er charakterisiert die deutschen Mundarten und unterscheidet ihre Besonderheiten. Erst im Laufe der Jahrhunderte hat sich eine Sprache entwickelt, die überall verstanden wird und als die offizielle Sprache gilt; großenteils wurde dies durch Literatur im weitesten Sinn des Wortes erreicht: nicht nur durch Dichtung und Poesie, sondern auch durch die Gerichts- und Verwaltungssprache. Die politische Zerrissenheit der Deutschen, die schon im Mittelalter ihre Geschichte charakterisiert und bis zur deutschen Einigung im 19. Jahrhundert fortgedauert hat, hat den Prozess der Bildung einer einzigen Schriftsprache aufgehalten. Außerdem hat Deutschland nicht das Glück gehabet, einen so großen Dichter wie Dante am Anfang seiner Literatur gehabt zu haben, der die Entscheidung ein für allemal zugunsten einer einzigen Mundart schon so früh gefällt hätte. Dennoch ist gerade aus der Verwandtschaft der Sprache ein Zusammengehörigkeitsgefühl entstanden, das weit über die Sprache hinaus gewirkt hat. Dies kann man etwa aus der Geschichte des Wortes «deutsch» ablesen. Das Wort hat sich aus dem althochdeutschen Wort «diot» mit der Bedeutung «Volk» über die Form «diutsch» zu «deutsch» entwickelt. Im 10. Jahrhundert kam es auf und bezeichnete zunächst die Mundart des einfachen Volkes im Gegensatz zu Gelehrtensprache, die das Latein war. Aus «diutsche lant» wurde später Deutschland. Natürlich ist es heute schwer, die einzelnen Stämme voneinander abzugrenzen, da vor allem durch die Bevölkerungsverschiebung nach dem letzten Weltkrieg die Grenzen weitgehend verwischt wurden. Doch gibt es auch heute noch neben der hochdeutschen Sprache, die die offizielle Schriftsprache ist, stark ausgeprägte Dialekte, die so verschieden sind, dass die Verständigungsschwierigkeiten zwischen zwei nur Dialekt sprechenden Menschen, von denen einer aus Bayern, der andere etwa aus dem Rheinland stammte, fast unüberwindlich wären. Und ebenso verschieden ist auch der Charakter der einzelnen Stämme. Die heutigen Stämme entsprechen nicht mehr genau den früheren, vor allem, was die geografische Lage und Zahl betrifft. Die Friesen wohnen heute noch im norddeutschen Küstenland, das heißt rund um die Nordsee. Es ist ein flaches Land, das ständig von den Sturmfluten der Nordsee bedroht ist und das dem Meer in mühsamer Arbeit abgerungen wurde. Aber es ist ein sehr fruchtbares Land. Die geographische Lage hat die Friesen zu einem stolzen und kühnen Stamm gemacht. Sie suchen Selbständigkeit und Unabhängigkeit; das Tosen des Meeres übertönt ihre Gespräche und hat sie zu schweigsamen, wortkargen Menschen werden lassen. Den Zauber der Landschaft hat am schönsten der Dichter Theodor Storm beschrieben, der in Humus, «der grauen Stadt am Meer», geboren ist und dort den größten Teil seines Lebens verbracht hat. Das heutige Land Niedersachsen entspricht noch am ehesten dem ursprünglichen Raum des Stammes der Sachsen. Ihr Land ist die Tiefebene, die sich von Schleswig bis zum Rheinland ausdehnt. Die heutigen Sachsen, sind nicht die Nachkommen der Sachsen, die Karl der Große besiegt und zum Christentum geführt hat. Durch verschiedene Länderteilungen ging der Name «Sachsen» auf ein Gebiet über, das östlich von Thüringen liegt. Auch Niedersachsen ist ein fruchtbares Land, das über große Strecken in harter Arbeit aus Moorland zu Ackerland wurde. Rilke hat in einem Aufsatz über «Worpswede», das Malerdorf, die Eigenart dieser Landschaft und ihrer Leute beschrieben. Die schwere Arbeit hat die Menschen dort wortkarg, aber zugleich witzig, schlagfertig und humorvoll gemacht. Sicher kennen auch Sie Till Eulenspiegels Streiche und die Lügengeschichten des nie verlegenen - Baron von Münchhausen. Sie sind in dieser entstandene. (Fortsetzung folgt)
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